venerdì 25 maggio 2012

STRADE PARTIGIANE_ Cino del Duca

STRADE PARTIGIANE non è solo un evento.
Noi di Libero Spazio vogliamo prenderci l'impegno di portare avanti questo grande progetto per proporlo nelle scuole e per continuare a raccontare le storie dei giovani partigiani che hanno donato la vita per la libertà della nostra Ascoli. Troppo spesso queste figure sono dimenticate o peggio ancora ignorate.
Questo non possiamo permetterlo.

Per questo, settimanalmente, inseriremo nella sezione STRADE PARTIGIANE la storia di un partigiano, al quale è stata intitolata una via o una piazza ascolana.
Questa settimana percorriamo la vi(t)a di...


 CINO DEL DUCA




Nato a Montedinove nel 1899. Poichè il padre Giosuè, poeta e Garibaldino, si era ridotto in miseria, appena quindicenne deve lavorare per sostenere la famiglia, inizia così a fare il produttore porta a porta per la casa editrice di romanzi a dispense Hiermann sin quando, all'età di 17 anni parte per la Prima grande guerra. Al termine del conflitto trova occupazione nelle Ferrovie dello Stato ma per le sue idee contrarie al nuovo regime viene cacciato, perseguitato e messo in carcere. Liberato riesce con i fratelli a mettere su una piccola casa editrice. Il primo romanzo pubblicato, dal titolo Cuore Garibaldino è un successo popolare, come anche per gli altri che seguono. Sempre malvisto dal fascismo, nel '32 si trasferìsce in Francia dove dà vita ad un' industria editoriale che inonda il paese di giornali a fumetti e fotoromanzi. All'inizio della Seconda guerra mondiale, memore degli ideali paterni, crea una nuova legione garibaldina, iniziando una intensa attività antinazista. Catturato dalla Gestapo, riesce a fuggire ed entra nella Resistence. Terminata la guerra riprende la sua attività iniziando a pubblicare anche libri di interesse letterario e a produrre film. Nel 1955 accetta la presidenza onoraria della squadra di calcio ascolana e le rida impulso con generosi apporti finanziari. Manteneva ancora tale carica quando muore a Milano nel 1967, padrone ormai di un vasto impero editoriale. Nella sua vita cosi attiva, ebbe grandi soddisfazioni morali. Nel '53 il governo francese lo aveva insignisce del titolo di cavaliere della Legion d'Onore e della Croce di Bronzo, nel '59 riceve dall'università di Urbino la laurea honoris causa in lettere e filosofia, la città di Ascoli Piceno gli conferisce la cittadinanza onoraria. Dopo la morte gli si intesta una via e lo stadio comunale. Al suo paese natale non fece mancare dimostrazioni di attaccamento, donando un asilo, la scuola elementare, il campo sportivo ed altre opere pubbliche. Per i compaesani bisognosi di lavoro trovò sempre posto nei sui stabilimenti in Francia ed Italia.

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