STRADE PARTIGIANE non è solo un evento.
Noi di Libero Spazio
vogliamo prenderci l'impegno di portare avanti questo grande progetto
per proporlo nelle scuole e per continuare a raccontare le storie dei
giovani partigiani che hanno donato la vita per la libertà della nostra
Ascoli. Troppo spesso queste figure sono dimenticate o peggio
ancora ignorate.
Questo non possiamo permetterlo.
Per questo,
settimanalmente, inseriremo nella sezione STRADE PARTIGIANE la storia di un
partigiano, al quale è stata intitolata una via o una piazza ascolana.
Questa settimana percorriamo la vi(t)a di...
CINO DEL DUCA
Nato a Montedinove nel 1899. Poichè il
padre Giosuè, poeta e Garibaldino, si era ridotto in miseria, appena
quindicenne deve lavorare per sostenere la famiglia, inizia così a
fare il produttore porta a porta per la casa editrice di romanzi a
dispense Hiermann sin quando, all'età di 17 anni parte per la Prima
grande guerra. Al termine del conflitto trova occupazione nelle
Ferrovie dello Stato ma per le sue idee contrarie al nuovo regime
viene cacciato, perseguitato e messo in carcere. Liberato riesce con
i fratelli a mettere su una piccola casa editrice. Il primo romanzo
pubblicato, dal titolo Cuore Garibaldino è un successo popolare,
come anche per gli altri che seguono. Sempre malvisto dal fascismo,
nel '32 si trasferìsce in Francia dove dà vita ad un' industria
editoriale che inonda il paese di giornali a fumetti e fotoromanzi.
All'inizio della Seconda guerra mondiale, memore degli ideali
paterni, crea una nuova legione garibaldina, iniziando una intensa
attività antinazista. Catturato dalla Gestapo, riesce a fuggire ed
entra nella Resistence. Terminata la guerra riprende la sua attività
iniziando a pubblicare anche libri di interesse letterario e a
produrre film. Nel 1955 accetta la presidenza onoraria della squadra
di calcio ascolana e le rida impulso con generosi apporti finanziari.
Manteneva ancora tale carica quando muore a Milano nel 1967, padrone
ormai di un vasto impero editoriale. Nella sua vita cosi attiva, ebbe
grandi soddisfazioni morali. Nel '53 il governo francese lo aveva
insignisce del titolo di cavaliere della Legion d'Onore e della Croce
di Bronzo, nel '59 riceve dall'università di Urbino la laurea
honoris causa in lettere e filosofia, la città di Ascoli Piceno gli
conferisce la cittadinanza onoraria. Dopo la morte gli si intesta una
via e lo stadio comunale. Al suo paese natale non fece mancare
dimostrazioni di attaccamento, donando un asilo, la scuola
elementare, il campo sportivo ed altre opere pubbliche. Per i
compaesani bisognosi di lavoro trovò sempre posto nei sui
stabilimenti in Francia ed Italia.
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