giovedì 10 maggio 2012

STRADE PARTIGIANE_ Carlo Grifi

STRADE PARTIGIANE non è solo un evento.
Noi di Libero Spazio vogliamo prenderci l'impegno di portare avanti questo grande progetto per proporlo nelle scuole e per continuare a raccontare le storie dei giovani partigiani che hanno donato la vita per la libertà della nostra Ascoli. Troppo spesso queste figure sono dimenticate o peggio ancora ignorate.
Questo non possiamo permetterlo.

Per questo, settimanalmente, inseriremo nella sezione STRADE PARTIGIANE la storia di un partigiano, al quale è stata intitolata una via o una piazza ascolana.
Questa settimana percorriamo la vi(t)a di...


CARLO GRIFI 

 





Nato a Recanati nel 1923.
Studente universitario al secondo anno di medicina, risiedeva ad Ascoli dall'età di dieci anni e abitava nella rua che oggi porta il suo nome, prima chiamata dell'Aquila.
Dopo l'8 Settembre 1943 si era rifugiato, come tanti altri giovani, nella zona di Meschia, frazione di Roccafluvione (AP), dove dava un valido aiuto al parroco del luogo nella cura di malati e feriti, per lo più militari sbandati e alleati prigionieri fuggiti dai campi, nonostante gli studi non ancora terminati e la poca esperienza in campo medico.
Rientrato ad Ascoli era stato incaricato di recapitare messaggi alle bande sul Colle San Marco, ed era con queste rimasto.
La sera del 2 Ottobre viene fatto rifugiare in una casa di contadini sul Colle, sia per ragioni di sicurezza, vista l'estrazione politica della sua famiglia, essendo figlio, difatti, di un gerarca fascista, sia soprattutto perchè febbricitante, avendo fatto un servizio di perlustrazione sotto una gelida pioggia torrenziale. La mattina del 3 Ottobre, durante il rastrellamento del Colle San Marco, i tedeschi perquisiscono le stanze dell'abitazione e, trovando accanto al Grifi la divisa militare imprudentemente lasciata sulla sedia della camera da letto, lo freddarono, nonostante disarmato, a poco valsero le sue implorazioni e spiegazioni. Prima di andarsene, i tedeschi diedero fuoco alla casa.

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